La cerimonia era fissata per le 14.00.
Era tutto pronto.
Alle partecipazioni ci aveva pensato Zambo. Aveva preparato 550 pannelli di polistirolo lunghi 2 metri che Bigno aveva provveduto a consegnare uno ad uno in bicicletta agli invitati.

Dolcy Romy aveva pensato al buffet.

Mengo e Giacca avevano annaffiato i gerani.

Tutto il paese era coinvolto.
La gente sfilava per le vie.
Molti si erano organizzati su dei carri
e si erano vestiti di piume colorate.

Reggio non si sentiva pronto
e per purificarsi
prese una bacinella,
la riempì di acqua ed essenze
si inginocchio’ davanti a Giovanni e gli lavo’ i piedi.
Poi li lavo’ a Giorgio, a Sandro, alle sedie, ai letti.
A tutti li lavo’

Finalmente giunse l’ora.
La chiesa era piena.
La sposa era bellissima.
Di bianco vestita
e un velo ricamato nella notte dalla Paola
le copriva il viso

Reggio aspettava davanti all’altare.

Le lanose gote di Pedro si gonfiarono
e dal trombone uscirono le note della marcia nuziale.
Il coro delle vergini bianche
formato dalla Francesca, Martina, Chiara, Ilaria, Silvia e Carmen
intonarono un coro divino.

La sposa accompagnata dal soggettista
si avvicinó a lui
a ritmo di musica.

Il cardinale Niki Vendola
prese la parola
e in modo solenne disse:
Vuoi tu Roberto prendere
come legittimo sposo
il qui presente Andrea ??

Il Nino si alzò il velo
e cercò con lo sguardo il soggettista,
il quale annuì.
SI LO VOGLIO
rispose commosso.
Gli invitati gridarono in coro:
bacio .. bacio..”

Si baciarono.

Reggio sentiva le sue labbra,
quindi senti l’umido della lingua…………………

Andrea svegliati!!!
gridò la compagna.
stai sognando !!
Reggio si svegliò.
Era tutto sudato.
Unto direi.

Da qui nacque il detto UNTO DAL SIGNORE.