
Poi che le acque si furono ritirate
l’arca si arenò su una spiaggia.
Il portellone si aprì:
Reggio uscì gridando “terra, terra ! “
Erano sbarcati nella penisola del Jolly.


Reggio li incontrò subito:
c’era Boris,
i tre giurati,
il sindaco,
dieci consiglieri comunali,
Picone
e la Sacra Corona Unita.
Gente inospitale e noiosa
tanto che Reggio e tutti i Suoi,
dopo essersi saldato i portoni dietro,
se ne andarono.


Arrivarono sulle rive di un fiume.
In riva al fiume c’era Giovanni Battista
detto il Barbuto
che stava battezzando le sue 110 donne.
La Franca si mise in fila
ma quando toccò a lei
si ricordò che doveva portare il cane a tosare
e se ne andò.


Passata quella valle di lacrime
era ora di cena.
Reggio ordinò:
“Fermiamoci a mangiare.
Faremo una grigliata.
Io accendo io il fuoco !!“
La gente si toccò i maroni.
Dopo sei ore di tentativi il fuoco gridò:
“per pietà qualcuno mi accenda !!!“.


Reggio sconsolato si ritirò su un monte
e qui ricevette le tavole.
Su due piastre di pietra
stavano incisi i dieci comandamenti:
1- Non mettere l’acqua in freezer se no si ghiaccia.
2- Se vai a servire in sagra non avere ne fame ne sete.
3- Non sposare delle Stefanie.
4- Non tenere della birra nel bar dei Corsari.
5- Non avvisare Sandro delle attività in cantiere.
6- Non fare prendere la patente a Giacomo.
7- Se cerchi qualunque cosa la troverai nell’armadietto del bar dei Corsari.
8- Non saccheggiare il bar se non siete almeno in quattro.
9- Vai all’inaugurazione di dolce, dolce Romy, candida come sei ………….
10- omissis.